PARAFRASANDO
di Lorenzo Ponti
Prefazione
Il libro ‘’Parafrasando’’, è nato dalla voglia di scrivere e condividere con tutte le persone che vorranno leggerlo, la bellezza, la lungimiranza, la misericordia, il pensiero politico e sociale, che le poesie messe in musica da certi cantautori che fanno parte della mia vita di sessantenne, esprimono con un potere onirico e stimolante, al punto, almeno a me, da ispirarmi storie, con situazioni che riportano ad un mondo che sembra seppellito. Oggi, (e non voglio scadere nel patetico) la musica è frenetica, monotona ed esprime un senso di pessimismo, a volte di morte e di buio. Credo che per la formazione della persona, le canzoni di quei profeti, alcuni passati ad altra vita, come De André, Gaber e Jannacci, Bertoli e Dalla, Graziani; o altri che ancora ci deliziano delle loro opere come Fossati e Vecchioni, Guccini, Paolo e Giorgio Conte, Luciano Ligabue, siano di vitale importanza, e che la scomparsa di alcuni di questi artisti, abbia lasciato un vuoto sia nel panorama musicale che nel panorama sociale; mancano le provocazioni di queste teste fini, espresse attraverso la bellezza della musica. Provocazioni che, al di là della realtà, delle esagerazioni a volte presenti inevitabilmente nella poesia, nel teatro e nella prosa, provocano un movimento dell’anima che produce nell’individuo una presa di posizione nei confronti di un’idea. La cosa è nata a forza di ascoltare e cantare le canzoni di questi scultori delle parole. Ad un certo punto, queste canzoni mi hanno ispirato storie; cosa poteva essere successo nella vita dei protagonisti della canzone, cosa era accaduto prima e dopo l’evento che narra la canzone? Le storie sono ‘’liberamente tratte’’ dalle canzoni, quindi non mi sento di fare nessun paragone con quelle opere straordinarie.
Il titolo ‘’Parafrasando’’, intende proprio esprimere il senso di questa parola; stare di fianco ad una storia già raccontata, esprimere in maniera diversa e con la scrittura la bellezza e il senso delle sensazioni che emanano le canzoni di questi artisti. Spero che agli eredi, penso ai figli soprattutto, degli artisti coinvolti, la cosa faccia piacere. L’intenzione è solo quella di far si che il lettore che non ha avuto il piacere di crescere con queste musiche, sia incuriosito dalle storie raccontate e vada a scoprire la bellezza di canzoni, magari meno commerciali o conosciute; quelli come me che sono cresciuti a pane e ideali, ritrovino in modo diverso i valori espressi dalla fonte di questi episodi.
Gli argomenti e i contenuti, sono, secondo il mio modesto parere, fondamentali per ritrovare il senso di misericordia verso i deboli, per comprendere che, nonostante la bellezza dei diamanti, si torni a comprendere che dai diamanti non nasce niente ma
dal letame nascono i fiori. In questa società liquida, dove si sfasciano le famiglie, dove la violenza anche lessicale imperversa, credo che la forza di questi testi ci possa indicare la strada per la tolleranza e la libertà. Non quella libertà che, come scriveva Giorgio Gaber e Sandro Luporini, era pensata per fare cose strane, ma per partecipare. Oggi la partecipazione non sembra più essere apprezzata e così avviene che viviamo con una libertà dimezzata, non partecipando più alle votazioni, alla discussione politica, alla bellezza della vita. E’ vero, ci sono altri valori e altre prese di posizione, e non mi sembra nemmeno corretto dire che i giovani…o che era meglio prima. Questo no! Bisognerebbe riscoprire solo la dimensione metafisica della vita, accettare che l’aspetto materiale non sia l’unica dimensione della vita, che l’economia è fatta per l’uomo e non l’uomo per l’economia (Papa Francesco) o che l’uomo non vive di solo pane (Gesù di Nazaret). Comunque sia, grazie a tutti i poeti che ci hanno accompagnato, grazie ai musicisti, agli artisti in generale e grazie a voi se leggerete questo libro, siate misericordiosi nelle critiche.
L’immagine di copertina è di Mario Benelli design
LORENZO PONTI (1961) Ho due sorelle e un fratello, io sono il più vecchio della covata. A 14 anni ho iniziato a
lavorare per aiutare in famiglia. La curiosità è sempre stata la mia caratteristica
principale. Tra le varie attività una in particolare mi ha occupato per molti anni: il
teatro. Questa attività mi ha fatto innamorare della lettura, dei libri e della musica.
Ho due figli naturali, Daniele e Giorgia, e due figli in
affido. Ad un certo punto della mia vita c’è stata una svolta; sono sempre stato credente e ho frequentato la chiesa fin da bambino, inoltre ho avuto un rapporto di amicizia con un parroco, che mi ha voluto bene anche quando mi sono allontanato dalla religione per svolazzare qua e là nel mondo, e per molti anni non sono stato ‘’troppo dedito alla preghiera’’, poi a 39/40 anni ho ricominciato ad andare in chiesa, alla Santa Messa, e dopo alcuni anni ho intrapreso il cammino del Diaconato permanente, con grande soddisfazione e risate da parte del mio amico parroco, che avevo ‘’abbandonato’’. Sono diacono dal 2015. Mia moglie Anna mi sopporta da 35 anni.