La Seconda Lettera ai Corinzi
noi fungiamo da ambasciatori di Cristo
di Luciano Monari
Paolo ha fatto l’annuncio del Vangelo ai Corinti con una fede grande, con una obbedienza al Signore, ma provando anche dentro di sé dei sentimenti di timidezza e di trepidazione di fronte al compito che stava svolgendo.
Ed è interessante perché si vedono da una parte lo zelo di Paolo, e dall’altra le difficoltà grandi che ha incontrato a Corinto.
«[9]E una notte in visione il Signore disse a Paolo: Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere, [10]perché io sono con te e nessuno cercherà di farti del male, perché io ho un popolo numeroso in questa città» (At 18, 9-10).
L’insistenza con cui il Signore si rivolge a Paolo, invitandolo a continuare la predicazione – gli dice tre volte la stessa cosa: «Non aver paura, ma continua a parlare e non tacere» –, evidentemente fa capire che delle difficoltà Paolo ne aveva incontrate, e probabilmente aveva accarezzato anche l’idea di “piantare lì”, che oltre tanto non si poteva andare.
Nella sua prima Lettera Paolo ricorda lo stato d’animo in cui è andato a Corinto, perché ha cominciato la predicazione dicendo:
«[3]Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; [4]e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza» (1 Cor 2, 3-4).
Può d’arsi che questa trepidazione di Paolo fosse legata a quel “quasi insuccesso” che aveva sperimentato ad Atene (cfr. At 17, 16-34), ma questo ci interessa relativamente. Quello che ci interessa, e che rimane vero, è che l’annuncio del Vangelo ai Corinti Paolo lo ha fatto con una fede grande, con una obbedienza al Signore, ma provando anche dentro di sé dei sentimenti di timidezza e di trepidazione di fronte al compito che stava svolgendo.
dall’introduzione di mons. Luciano Monari
Luciano Monari: Nato a Sassuolo (RE), diocesi di Reggio Emilia - Guastalla, il 28 marzo 1942; ordinato presbitero il 20 giugno 1965;
eletto alla sede vescovile di Piacenza - Bobbio il 23 giugno 1995;
ordinato vescovo il 2 settembre 1995; nominato vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana il 30 maggio 2005; trasferito a Brescia il 19 luglio 2007; divenuto emerito il 12 luglio 2017. Autore di numerosi saggi, articoli e pubblicazioni tra i quali ricordiamo “Sulla stupidità dell’idolatria. Meditazione su Geremia 2”, Morcelliana, “L’amore, la guerra e altre cose degli uomini che importano a Dio”. San Paolo, Cinisello Balsamo; Vi annuncio una grande gioia. Meditazioni sul Vangelo di Luca, Edizioni San Lorenzo, Reggio Emilia.