Nell’anno 2005 il Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla mons. Adriano Caprioli e mons. Tiziano Ghirelli, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della nostra diocesi, in occasione del restauro della cattedrale e dei vari manufatti, programmarono anche il restauro dell’urna dove riposa il corpo incorrotto della beata Giovanna Scopelli.
Inoltre con l’aiuto di famosi esperti organizzarono anche la ricognizione canonica del suo corpo per confermarne non solo l’autenticità e la veridicità, ma anche lo stato di conservazione.
Molti devoti si chiedono come mai la beata Giovanna Scopelli non sia stata dichiarata santa.
La risposta è nella... burocrazia ecclesiastica, quando nel 1625 papa Urbano VIII proibì il culto e la venerazione di chi non era canonizzato o beatificato nella sede apostolica, non fidandosi della marea dei santi creata dai vescovi.
Dopo varie vicende nel 1771 si rifece il processo canonico secondo le rigide disposizioni di Benedetto XIV durante il quale venne riconosciuta l’eroicità delle virtù e le verità dei miracoli della beata Giovanna, per cui essa fu inserita nel Canone dei beati nel 1773.
L'AUTRICE:
Giovanna Borziani Bondavalli, Laureata presso l’Università degli Studi di Bologna in Pedagogia e Filosofia, si è abilitata in Lettere che ha insegnato per più di trent’anni nelle varie scuole reggiane.
Appassionata di musica, ha studiato pianoforte per dieci anni. Dopo la pensione si è dedicata alla ricerca su argomenti di storia reggiana frequentando vari archivi, pubblicando le sue ricerche sul Bolletino Storico Reggiano della “Deputazione di Storia Patria delle Antiche Provincie Modenesi” di cui è socio effettivo. Collabora a varie riviste tra cui Reggio Storia, La Libertà, Il Pescatore Reggiano.
Ha al suo attivo più di venti pubblicazioni, in particolare due numeri speciali del Bollettino Storico Reggiano riguardanti la “Storia del cimitero suburbano dalle origini all’Unità d’Italia (1808-1861)” ed una biografia della “Beata Scopelli, vergine reggiana (1439-1491)” tratta da documenti quattrocenteschi di notai e da vari documenti d’archivio dell’epoca.
Madre di quattro figli è nonna di dieci nipoti.